Dolce Roma tra

 sacro e profano 

in cerca del 

territorio


Vi racconto la mia due giorni a Roma in un insolito percorso che tocca alcuni dei luoghi più significativi della città eterna, una due giorni che però si ispira al nostro territorio in un percorso a tratti insolito


Sono noti i tanti legami tra il Rubicone e Roma “il dado è tratto” la famosa frase detta da Giulio Cesare mentre varcava il fiumiciattolo che segnò la storia ma anche i tanti riferimenti dei principi Torlonia che qui avevano uno dei loro possedimenti più noti, la maestosa villa Torlonia e questi solo per citarne alcuni! Allora visto il periodo “siamo in pieno anno santo”  appena arrivata a Roma, mi dirigo subito verso San Pietro per varcare la Porta Santa, percorrendo il tragitto da piazza di Spagna (a piedi) sino a Castel’Santangelo,  per arrivare alla maestosa piazza di San Pietro, dove scongiurati i controlli di sicurezza, ho varcato la porta. In San Pietro mi hanno accolto le meraviglie artistiche che essa custodisce con la Pietà di Michelangelo più bella che mai. 
Dato il lungo tragitto percorso a piedi, la fame si è fatta sentire fortemente, così   ho scelto dove consumare il mio rancio andando sul sicuro e scegliendo un luogo a me familiare, anche per velocizzare i tempi e assecondare i crampi allo stomaco: sono stata da “Gusto”, in piazza Augusto Imperatore (+39. 06.3226273 www.gusto.it ). Si tratta di tre diversi locali, il concept infatti  è inclusivo di più cucine e situazioni diverse: Gusto, Gusto osteria, Gusto al 28. Fantastico da ogni angolazione e in ogni variante, Gusto si snoda  lungo il porticato, ogni locale guarda il Mausoleo di Augusto. 
I locali sono comodi da raggiungere perché proprio dietro corso Cavour che da piazza del Popolo arriva all’altare della Patria. Dalla mattina sino a tarda sera Gusto al 28 si dirama in golosità con la caffetteria e i suoi dolci da urlo, il brunch con sfiziosi piatti, l’aperitivo e il formo con i tanti pani. 

Ma è sull’osteria che mi voglio soffermare, lato alto della piazza, è stata la prima apertura dei tre, osteria e formaggeria, tutto all’ insegna della cucina italiana con selezione di vini ottima.
Per me che sono nata e cresciuta in mezzo ai formaggi è sempre una soddisfazione entrare in un locale così. L’angolo curatissimo della formaggeria è un eccellenza, sapientemente attrezzato con tanto di maître fromager,che con guanti taglia, spezzetta e racconta le tante biodiversità di latte del Bel Paese e in parte anche Francesi.  Un colpo d’occhio fantastico, con 150 tipi di formaggi, libri, accessori, comprese le marmellate e le salsine in abbinamento ai formaggi. Al piano sotto due sale di affinamento dove si stagionano i formaggi ed una sala eventi. Ho assaggiato la ricotta romana Dop, ottenuta dal siero del latte di pecora, latte usato per  caseificiare il celebre pecorino romano Dop; poi essendo golosa di carciofi non ho prorio resistito  e ho degustato il “carciofo romanesco Igp” con olio extravergine e ovviamente saporito come sanno farlo solo  nella città eterna!
Di buon ora la mattina dopo mi sono diretta a Eataly, Ostiense, curiosa di vedere questo tempio di ricchezze gastronomiche italiane di cui tutti mi raccontano. Fantastico. C’è persino un mini caseificio all’interno che grazie ad un casaro in erba, produce per l’intera mattinata mozzarella di bufala (ha Roma è buonissima ed è molto richiesta) e ricotta, comprese provole e provolette. Uno spettacolo Etaly Roma anche per i tanti punti ristoro presenti nella struttura che un gioiello d’arte d’inizio secolo, la libreria a tema fornitissima, i dolci…. Fantastici e la cioccolateria? Umm… c’è persino l’angolo della piada e “che bello, finalmente mi rendo conto che chi ama la gastronomia e la cultura del Made in Italy mette sempre piada e squacquerone Dop per primo nei menù più ricercati! Ed ovviamente in mezzo a tanti produttori ci siamo anche noi del caseificio Pascoli, con la nostra nuvola di latte, il formaggio di fossa Dop da noi prodotto e poi lo squacquerone di Romagna Dop; Noi  piccolissima azienda sulle sponde del fiume Rubicone che con Roma, grazie a Giulio Cesare abbiamo un pezzetto di storia e la nostra piccola nota di celebrità.

Ho fatto un ottima colazione a Eataly, difficile scegliere,  tra le tante golosità ho optato per un muffin al cioccolato e poi mi sono innamorata dei biscotti artigianali fatti dalla pasticceria interna, non proprio a buon mercato, ma davvero uno spettacolo! 
All’ ora di pranzo, raggiungo un amica Senatrice e per non farle fare tardi ai lavori in aula, consumiamo il brunch  a Palazzo Madama. Non avevo mai visto il Senato in vita mia, solo in tv. Lei mi fa brevemente da cicerone spiegandomi che dal 1948 in questo splendido palazzo si riuniscono i Senatori. Dopo un veloce piatto nella mensa…  rimango colpita dalle bellezze  di questo palazzo  che fu della famiglia Medici

Mi colpisce conoscere che spesso anche Caterina de’ Medici, che poi divenne regina di Francia soggiornava qui. Caterina divenne una delle protagoniste della scena politica europea all’epoca, fu proprio Caterina de’ Medici sposa in Francia, a portare le eccellenze italiane alla corte Francese; Si dice sentisse nostalgia delle sue cose, della maestria dei suoi artigiani fiorentini soprattutto, così esportò artigiani che facevano merletti e anche … i migliore casari! Forse fù proprio l’opera di raffinamento delle pratiche artigianali che noi italiani insegnammo ai Francesi a renderli i nostri più abili competitori in Europa in produzione di formaggi e nella moda? 

Due descrizioni delle sale che mi hanno colpito – La buvette di Palazzo Madama è un’ampia sala caratterizzata da una volta decorata con fregi e figurine in stucco chiaro e risalenti al 1391. Su una parete dell’ambiente è posto un arazzo mediceo del secolo XVI, proveniente dagli Uffizi di Firenze. Di fronte figura il bancone del bar che reca una piccola statua che funge da fontanella di Vincenzo Gemito




L’allegoria dell’Italia affrescata da C. Maccari (1882-90)
sul soffitto di una sala del Palazzo del Senato a Roma

La sala prende il nome da Cesare Maccari, che la decorò dopo aver vinto un concorso nel 1880. Le decorazioni  sono  nel soffitto, si tratta figure  allegoriche che circondano il motivo centrale raffigurante una personificazione dell’Italia trionfante. I quattro medaglioni rappresentano nello specifico il commercio e l’agricoltura (l’Industria), le Armi, le Scienze e le Arti. Le allegorie sono raffigurate sotto forma di fanciulli e fanciulle nudi. Il fregio che raccorda le pareti con il soffitto è percorso da due frasi di Machiavelli e Guicciardini
Uscita dal senato mi concedo una sosta davanti alla fontana di Trevi, restaurata e pulita di recente essa mi appare bianca, candida e maestosa, in tutto il suo splendore. La serata scorre fluida e originale prima con la visione del film “Prova d’orchestra”  di Federico Fellini, appena restaurato, presso la meravigliosa cornice di Villa Borghese,nella casa del Cinema  (www.casadelcinema.it), dove da dicembre è anche allestita la mostra fotografica “Venice Movie Stars” che fra pochi giorni lascerà il posto ad “Attori InVoce”, un viaggio fotografico nel mondo del doppiaggi e di cui vi consiglio visita vista la suggestione del luogo e la concentrazione di cinema che si vive lì.
Cena  privata al circolo canottieri Tevere Roma (uno dei più antichi circoli a Roma e solo maschile), dove partecipano anche numerosi registi. 

Insomma una due giorni originale e piena di richiami alla Romagna, dai prodotti gastronomici, alla cultura, dal cinema alla politica.  Prima di ripartire mi fermo nella mia piazza preferita San Lorenzo in Lucina, dove c’è la pasticceria che preferisco a Roma; luogo di mille chiacchere con le amiche come sempre faccio mi siedo nei tavoli  fuori, per meglio vedere  la bella piazza  così intima rispetto alle maestose piazza di Spagna e piazza del Popolo vicine, ordino un caffè, un croissant  così anche Marta, la mia amica scenografa e architetto romana; mi guardo in torno per vedere  cosa c’è di nuovo nella piazza e noto con immenso piacere che ha aperto una nuova maison, proprio tra  Pomelato (la maison di gioielli) e Luis Vuitton  c’è il nuovo negozio di  Casadei, scarpe di lusso e … sempre di questa valle, il Rubicone,  la Romagna qui a Roma si respira ovunque! Siamo grandi.